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EDMONDO RIVA


EDMONDO RIVA Il Fascismo, nato per dare all’Italia e agli Italiani una nuova speranza per il futuro, per potersi affermare e poi consolidare , consente ai suoi uomini comportamenti violenti e tracotanti.
Ben presto la ripulsa e l’odio per questi metodi fa breccia nell’animo di molti, ma non sempre è possibile reagire.
Occorreranno oltre venti anni di dittatura per avere una reazione che veramente metterà in crisi il regime.
Ormai il fascismo è allo sbando e la Resistenza, nata come fenomeno spontaneo, favorisce la saldatura di varie forze politiche , comunisti (PCI), cattolici (DC), liberali (PLI), socialisti (PSIUP), azionisti (PdA) e democratici progressisti(PDL), per la guida unitaria dei Comitati di liberazione nazionale ( CLN).
La propaganda clandestina, lo spionaggio, gli scioperi , gli attentati, gli attacchi alle infrastrutture si diffondono e l’azione di guerriglia partigiana sia passiva che attiva cerca di paralizzare i vari gangli dell’amministrazione.
La Resistenza è anche guerra civile, e provoca una profonda frattura nel tessuto etico-sociale del paese.
L’ antifascismo converge essenzialmente sulla difesa delle libertà politiche e civili , sulla difesa del movimento operaio contro il fascismo imperante e classista.
Monterotondo vive questo periodo , forse in maniera meno disagiata per i cittadini , in quanto la presenza di numerose fabbriche , la produzione vinicola , olearia ed agraria consente una discreta disponibilità economica ; ma la situazione politica è analoga a tante altre realtà italiane.
Anche la nostra città subisce direttamente azioni di guerra !
KESSERLING L’8 settembre 1943 Kesserling ordina di attaccare Monterotondo .
All’alba del 9 settembre, agli ordini del maggiore Walter Gericke , comandante del secondo battaglione paracadutisti, numerosi aerei sorvolano la zona e lanciano i paracadutisti nei pressi del Ponte del Grillo con ordine di far prigioniero il generale Mario Roatta, che aveva insediato lo Stato Maggiore a Palazzo Orsini.



Cannata

A difesa delle mura della città c’è anche il Carabiniere Giuseppe Cannata che usando con coraggio e maestria la sua mitragliatrice, provoca pesanti perdite fra gli attaccanti , ma viene colpito a morte ( Medaglia d'Argento al Valor Militare ); infatti, intorno alle ore 14,30 le truppe tedesche hanno il sopravvento; circondano Palazzo Orsini costringono alla resa gli occupanti. Ma le notizie sulla presenza del generale non sono esatte ! Il generale Roatta è a pranzo con Badoglio e la famiglia reale fuori Monterotondo !
Nel pomeriggio, il comandante del secondo battaglione del reggimento “Piave” e “Re” tenta la riconquista delle mura della città, ma il combattimento è vano ed i caduti numerosi.



La resistenza armata nel Lazio tra il settembre 1943 e il luglio 1944 è rappresentata dai movimenti di collegamento tra le diverse bande partigiane che operano nell’Italia centrale:” Gran Sasso, Soratte, Amiata e Castelli-Lazio Sud “ , collegate con Roma, per il flusso di informazioni militari e politiche.
A questi movimenti partecipa Edmondo Riva.
Nasce a Monterotondo il 19 novembre 1901 da una famiglia di operai . Lui stesso lavora come Operaio capomacchina presso la Società “Laterizi Tiburtina” e dopo l’8 settembre 1943 , quando fu firmato l’armistizio con gli angloamericani, per dare seguito alle sue convinzioni politiche di antifascista, decide di organizzare a Monterotondo una piccola formazione partigiana.
Coadiuvato dai suoi compagni Edmondo intraprende numerose azioni contro gli occupanti nazisti ed alcune sono ricordate dalle memorie del colonnello Bertone :
“Fin dall’ottobre 1943 il partigiano Edmondo Riva, in unione col partigiano Palmieri Pietro ed altri, comincia a costruire chiodi a quattro punte che lancerà bisettimanalmente sulle strade Salaria, Nomentana, Palombarese e Tiberina per il numero di 8.500 chiodi. La notte del 19 marzo 1944 diresse l’assalto contro i veicoli tedeschi sulla strada Nomentana al Km 21.
In servizio informazioni il partigiano Riva Edmondo fornì precisi dettagli sull’attività logistica e tattica dei tedeschi. Dettagli che furono trasmessi agli alleati via radio e portarono al bombardamento ed alla distruzione della fabbrica per la rigenerazione della gomma che i tedeschi avevano impiantato, ben camuffandola, alle pendici di Monte Gennaro, sulla strada Palombarese.”
Nel frattempo nella capitale sotto il duro regime di occupazione nazifascista , continuano le tristi vicende di prigionia e di tortura che avvengono a Regina Coeli, via Tasso, alla Pensione Oltremare in via Principe Amedeo; nei luoghi di rastrellamento come il Ghetto e di rappresaglia come le Cave Ardeatine . L’esasperazione e la paura portano all’attentato di via Rasella del 23 marzo 1944 eseguito da sedici componenti del commando dei Gruppi di azione patriottica che avrà come tragica vendetta la fucilazione di 335 civili italiani, e ricordato come l’eccidio delle Fosse Ardeatine .


Ricorda ancora il colonnello Bertone :
“Il 2 giugno 1944 il partigiano Riva Edmondo assieme ad altri 19 partigiani, fu incaricato del ritiro delle armi automatiche e delle radiotrasmittenti che l’aviazione alleata lanciò su Monte Gennaro Nel ritorno il partigiano Riva Edmondo portava una sezione R.T e proiettili Sten quando si imbattè con una pattuglia tedesca. Fu perquisito ed arrestato insieme ad altri due partigiani ( Borra Bixio e Palmieri Pietro che fecero in tempo ad occultare il proprio carico).
Mentre i partigiani Borra e Palmieri furono rilasciati, dopo essere stati seviziati, perché scambiati per dei semplici contadini, il partigiano Riva Edmondo, fu trattenuto dai tedeschi che volevano conoscere i nomi dei capi. Ed egli, che tutto sapeva, non riferì una sola parola.








Di fronte alla propria consorte terrorizzata e piangente esclamò: “ E’ giunta la mia ora. Stai tranquilla. Io muoio per l’Italia, ma l’Italia vivrà libera . ” I tedeschi inferociti gli tagliarono una mano e il 17 giugno 1944 lo fucilarono a Canneto Sabino”.




Il 25 giugno 1944 esce il decreto legislativo luogotenenziale n°151 che stabilisce, all'articolo 1 : "dopo la liberazione del territorio nazionale, le forme istituzionali saranno scelte dal popolo italiano, che a tal fine eleggerà, a suffragio universale, diretto e segreto, una Assemblea costituente per deliberare la nuova Costituzione dello Stato"





Ad Edmondo Riva è stata negata la gioia di vedere l’Italia libera, ma gli Italiani sono grati a tutti gli Eroi che , come lui hanno contribuito a costruire una Patria per sempre democratica .
Ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore militare alla memoria.
“ …………………
…………………
Bandiera ,
rossa bandiera
più non garrisci al vento.
Sprofondi immobile
nel letargo dei sentimenti,
in un àmbito di silenzio
dove muoiono i poveri.”


Da un brano della poesia di Osvaldo Scardelletti “ Dove muoiono i poveri” dedicata ad Edmondo Riva. (Giuseppe Lanna)






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